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10 | uomini e paraventi. |
sia prova che è lontano da noi d’una buona distanza.»
«Niente affatto! Per quanto io mi provi di guardare a traverso il pugno chiuso, studiandomi di prender di mira un piccolo punto, a cotesta distanza che voi dite non mi riesce di scorger nulla.»
In tali discorsi i due samurai s’andavano accalorando, nè v’era indizio che la contesa dovesse aver termine. Ma ecco quel che avvenne.
Il figlio di Mizuma Ughenda, samurai al servizio di Tamontarô, che aveva nome Dômio Scimanosche, garzoncello d’appena quattordici anni, come peggio di quelli che mai non si discostano dal fianco del loro signore, anche quel giorno formava parte della nobile comitiva. Questo giovinetto dunque si fece innanzi ai due contendenti, e disse: