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180 uomini e paraventi.

felici in verità!... Povero padre, povera madre mia!»

Sachicci, vedendo che Comaz prorompeva in un pianto più dirotto e angoscioso, prese in mano la lettera, e continuò a leggere: — «Voglio dirtene qualche cosa di più. Quando tu eri bambina di tre anni, fu fatta una promessa di matrimonio fra te e il figlio del signor Mizuma Ughenda, che ha nome Scimanosche. Questi da lunghissimo tempo caduto in disgrazia del suo signore, ed espulso, oggi finalmente è stato da lui perdonato: ed ora si fanno le più accurate indagini per iscoprire il luogo di sua dimora. Non appena Scimanosche sarà di ritorno, celebreremo questi felici sponsali.» —

Terminato di leggere, Sachicci piegò il capo da un lato in atto di