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capitolo xvi. 169

sini, dove ogni mese a veglia si rappresentava un melodramma. Quand’ecco due persone, che al pari dei nostri amanti andavano insieme, uscirono dall’ombra dell’argine. Sachicci vedendosele venire incontro, «qua,» disse, «Comaz, piuttosto che allontanarci fuggendo, ho pensato che sia meglio nasconderci qui vicino e lasciar passare costoro, che certo devono andare in traccia di noi. — Vedi infatti, erano, come io supponeva, le lanterne di casa Utacava1 quelle che ci sono passate davanti. Sono andati correndo a casa Fanazachi, e ne han fatto uscire Tofei ed Ofana per condurli in traccia di noi. Ora entriamo là dentro finchè ne

  1. Sul trasparente delle lanterne è scritto a grandi caratteri il nome del proprietario.