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capitolo xv. 159

Naniva. Dite che Misavo è ammalata, dite che è morta: ma lasciatemi qui, non mi costringete a ritornare nel mio paese.»

E così dicendo, piegava le mani come in atto di adorazione.

Riusche allora con occhi fra lagrimosi e accigliati ricominciò: «Disdoro per voi, giovinetta nata e cresciuta in una famiglia di nome, aver contaminato la vostra gentil persona con cotesti emblemi di leggerezza che vi veggo dintorno, aver preso a seguire gli esempi d’un vivere spensierato! Come potè il vostro cuore cambiarsi a segno da scordare il paese che vi vide nascere, scordare il padre e la madre? Oh se sapeste! Un giorno i vostri buoni genitori mi presero a parte e mi dissero: — Quando noi eravamo raminghi, quante volte