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156 | uomini e paraventi. |
egli vi aveva comprata, mi son fatto restituire la scritta; e così fin da questa sera voi siete libera. Pensate adesso che chi vi è venuto a riprendere è quel Riusche, con cui avete giocato tante partite al doppio sei, e tante altre ai buffetti con le chioccioline. Direi dunque che fosse tempo di lasciar da una parte cotesta o confusione o vergogna che sia, e farmi vedere una buona volta il vostro bel viso rasserenato. Facendomi dei misteri, in certo modo come se io fossi un estraneo, mi costringete a supporre che voi tutt’e due abbiate del mal’animo contro di me.»
A questo punto, commosso fino alle lacrime, il buon samurai cessò di parlare. Comaz, sempre in disparte, ascoltava e taceva. Allora Ofana, chinando anch’essa la fronte