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nacciavano d’addentarlo. Sachicci, nella furia del raccattar sassi nel rigagnolo e lanciarli come gli venivano a mano, disgraziatamente non si accorse che dalla tasca del fianco gli era andato rotoloni in terra l’involto dei cento riô: e, peggio ancora, presolo per un sasso, lo scagliò via insieme con gli altri.

A un tratto, col remore di qualche cosa di fracassato, si vede in distanza spegnersi una lanterna, che era sospesa al cielo d’una barchetta legata alla riva, e si sente la voce di uno che grida: «Razza di furfanti! chi è che lancia sassi a un uomo che dorme?»

Chiotto chiotto per non essere scoperto, Sachicci volse di nuovo gli occhi al balcone, e giù da quello vide venire qualche cosa come un razzo luminoso. Era la ciarpa a di-