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capitolo xiii. 131

» Ora eccoci al più serio dell’altare. In questi giorni mio cognato, il padre di Comaz, è stato richiamato in ufficio dal suo signore, e restituito al suo primitivo grado nella milizia: e siccome pare che vi fosse un’antica promessa di matrimonio, ha subito spedito da noi un messo con ingiunzione di annunziarci che Misavo è fidanzata, e deve quindi, ottenutane la debita licenza da quei signori presso i quali è in officio, ritornare a Camacura insieme col messo. Questo messo è per l’appunto il fratello di latte di Comaz, che è cresciuto su insieme con lei fino all’età di cinque anni, e si chiama Juchimuro Riusche. Io non l’avrei mai riconosciuto, tanto s’è fatto bel giovane. Che aspetto marziale, bisogna vedere! Juchimuro dunque