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sendo ai servigi di un ricco e nobil principe a Camacura con officio di falconiere, per essersi una volta lasciato fuggire il falcone prediletto del suo signore, n’ebbe senz’altro licenza. Qualche tempo innanzi questo fatto, quando io aveva nome Fanajo,1 presa d’amore per un samurai che stava a comando di mio cognato, mi lasciai indurre a fuggire dalla casa paterna; e, giunta nella lontana provincia di Jamato, divenni legittima moglie di maestro Tofei. Frattanto, essendomi sempre tenuta in segreta corrispondenza di lettere con mia sorella, seppi che il marito di lei insieme con l’ufficio aveva perduta ogni rendita: e mentre mi affliggeva dell’accaduto, compiangendo,

  1. Mondo di fiori.