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116 | uomini e paraventi. |
Un lungo sospiro, che accompagnava tali querimonie, fu represso a metà dalla voce di una donna, che aprendo l’uscio del corridojo, per cui si accedeva al giardino, disse: «Con loro buona licenza, signori; io sono la zingara Curogosci di Via delle Zingare presso il tempio di Teno. Uno dei loro garzoni di negozio è venuto, dicendo che si desiderava consultare le sorti per mezzo dei bastoncelli di bambù. Non è qui di casa il signor Sachicci?»
«Sì,» rispose la madre Miosàn insospettita, «sta ben qui di casa il signor Sachicci; ma di mandare a chiamare una zingara....»
«Perdonate, madre mia,» interruppe Sachicci frapponendosi, «tutto questo non può non essere un mistero per voi, perchè io di