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capitolo xii. 113

giorno d’intervallo, la Foscadecade, che ha tanto malmenato la mia scarsella, si risolvesse dimani, giorno del Serpente, in un gruzzolo di quattro o cinquecento riô d’oro; io, possessore d’una

    vicendevole disaccordo: e quindi avviene che il cielo, per lo più di color fosco e caliginoso, non lascia vedere il sereno. Da ciò è venuto il nome alla decade, la quale inoltre ha maligno influsso in molti negozi e interessi umani.» Le parole Orrore del sangue nel calendario designano semplicemente alcuni determinati giorni, nei quali «si deve al possibile evitare l’applicazione del moxa e dell’acupuntura, ed astenersi anche dal veder sangue, fosse pur d’un uccello o d’un pesce.» Sachicci però dicendo alla madre che le parole Orrore del sangue avranno per lei altro senso dal solito, vuol forse farle credere che, poco sperando di ottenere da lei danari, medita il suicidio.


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