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capitolo xi. 103

«Quale inganno!» esclamò Comaz, «che faceva io mai, scegliendo nel segreto del mio cuore a compagno di tutta la mia vita un tal uomo!»

«E se invece fossi anch’io sincero e fedele?»

«Oh, no no! Parole a fior di labbro per consolarmi. Avete dichiarato di volervene stare con me in tali termini che vi esimano da qualsiasi impegno per l’avvenire. Or bene, si tronchi subito ogni legame fra noi; e non insistete neppure a volere che io mi lasci guardare in viso da voi. — Anche quell’oracolo d’Aizen, esprimersi così

    oscurissimo da quel trentesimosesto discendente, che non sappiamo se veramente debba esser tradotto così. Avvertiamo che le edizioni originali non vanno d’accordo.