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84 | uomini e paraventi. |
medici nei salotti. Gli veniva a destra Fucazen, il buffone abilissimo a far la parte di pappagallo, vestito di quel suo solito gabbano, in cui per ornamento si leggeva scritta per tutti i versi la voce ZEN, ultima sillaba del suo nome.
«Ora dunque, signor Tofei, potremo ristorarci con una tazza nel vostro albergo, non è vero?»
«Volentierissimo!» rispose il padrone di casa; e prima che quelle due male lingue incominciassero a motteggiarlo, corse ad aprire l’usciuolo della porta di dietro, e fece strada ai tre ospiti, dicendo: «Per quanto sia caldo e scuro questo mio loghicciuolo, spero che Lor Signori potranno ricrearvisi un poco, in grazia della spossatezza in cui si trovano.»
«Andiamo, non tanta mode-