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Venezia a Primolano e poi prosegue per Trento, per quella che pure da Venezia va ad Udine ed a Pontebba, donde si procede su Vienna, e infine per l’altra linea che congiunge Venezia a Trieste per Portogruaro e Cervignano.

Punti importanti della rete sono anche i porti di mare, ove sorgono grandi stazioni ferroviarie per ricevere le merci sbarcate dalle navi, da avviarsi alle città interne, o per consegnare alle navi i prodotti che queste città inviano ai paesi d’oltre mare. L’Italia possiede molti porti, ma i più importanti sono Genova, Venezia e Napoli. Le ingenti quantità di carbone fossile che ci giungono dall’Inghilterra, i cereali che ci mandano la Russia e l’America del Sud, i cotoni greggi che vengono dalle Indie e dalle Americhe sono scaricati dalle navi con ordegni meccanici che li pongono nei carri e su questi rapidamente avviati a destinazione. Le navi a loro volta imbarcano i prodotti della nostra industria: tessuti, carta, cementi, vini ecc., e li portano in Oriente, o sulle coste dell’Africa, o nelle Americhe.

Uno dei principali requisiti di una rete ferroviaria è quello di essere in buona comunicazione coi porti, per modo che si abbia una perfetta continuità fra i trasposti marittimi e quelli terrestri: la rete italiana risponde abbastanza bene a questo scopo. Sono ora in corso di esecuzione tre nuove linee destinate a completare e migliorare la rete ferroviaria italiana. Le comunicazioni fra Genova da una parte, Milano e Torino dall’altra (la Lombardia ed il Piemonte sono le due regioni d’Italia che danno al porto il maggior alimento di traffico) non si prestano ad un sollecito smaltimento dei trasporti, perchè la ferrovia, dovendo, appena dopo Genova, attraversar l’Appennino in corrispondenza al monte dei Giovi, presenta un tratto a fortissima pendenza. Per eliminare questo inconveniente si è progettata una linea che, penetrando nella stessa montagna ad un livello assai più basso e con una galleria assai più lunga