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mania, nella quale i veicoli scorrono, per mezzo di un carrello cui son sospesi, lungo un’armatura metallica applicata ad altissimi cavalletti, posti a traverso di un torrente.

Si cerca da qualche tempo di semplificare la ferrovia ad una sola rotaia, che, specialmente dopo l’introduzione della trazione elettrica, potrebbe servire a risolvere interessanti problemi ed a raggiungere elevatissima velocità. Le esperienze sono condotte in base al principio di non ricorrere più, per l’equilibrio del veicolo, alle rotaie laterali applicate ai cavalletti, bensì ad un apparecchio stabilizzatore speciale, fondato sulle proprietà del giroscopio.

Il giroscopio è una specie di trottola a forma di anello molto pesante. Posta che sia in moto la trottola, se noi proviamo a spostarla dalla sua posizione, incontriamo una grande resistenza. Applicato ad una vettura che corra su una sola rotaia il giroscopio neutralizzerà l’azione della gravità tendente a far cadere da un lato la vettura: l’equilibrio sarà così ottenuto.

A risultati molto interessanti sono giunti due inventori, l’ingegnere inglese Brennan e il tedesco Scherl; ma ancora non si può dire che il problema sia completamente risolto. Se la soluzione si troverà, la ferrovia ad una sola rotaia, oltre ai vantaggi innanzi enumerati, presenterà quello di prestarsi all’impianto economico di linee speciali in regioni accidentate perchè, permettendo di ridurre le curve a raggi minimi, non richiederà movimenti di terra ed opere d’arte di rilievo.


La trazione elettrica. — I tentativi iniziali per l’applicazione dell’energia elettrica alla trazione datano dalla metà del secolo scorso e fra coloro che studiarono il problema va ricordato anche il maggiore italiano Bessolo, al quale fu nel 1855 accordato un brevetto per un tipo di conduttura aerea da servire alla trasmissione dell’elettricità ad un veicolo in