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ove il movimento è appena sensibile occorrono fermate piuttosto lunghe. A ciò si è cercato di rimediare facendo delle vetture che, pur essendo munite di corridoio e quindi intercomunicanti, abbiano le porte laterali.

Nel materiale pel trasporto dei viaggiatori sono stati introdotti molti perfezionamenti che contribuiscono a diffondere l’uso del viaggiare per affari o per diporto. Un tempo viaggio era sinonimo di disagio: si doveva, anche per tappe limitate, restar chiusi lunghe ore in vetture strette e incomode, non riscaldate, nè illuminate. Oggidì tutte le carrozze, anche quelle di III classe, sono riscaldate con lo stesso vapore prodotto dalla locomotiva, mediante condotte che corrono lungo tutto il treno e illuminate a luce elettrica per mezzo di accumulatori di cui è munita ciascuna vettura, e molti treni portano la carrozza ristorante, che finirà ben presto col diventare accessibile anche alle classi meno agiate. Per un certo tempo le vetture di III classe rimasero escluse dai treni diretti: la irragionevole esclusione oggi è cessata ed anche chi deve limitarsi nello spendere può compiere celermente un lungo viaggio.

Vi è chi pensa che saggio provvedimento democratico potrebbe esser quello dell’abolizione delle tre classi, per farne una sola, come in America. Ma tale provvedimento, a chi ben rifletta, appare subito più favorevole al ricco che al povero. A meno che non si volesse di molto abbassare il reddito delle ferrovie — cosa che per ora non è possibile — quando la riforma s’introducesse bisognerebbe far pagare ai viaggiatori dell’unica classe un prezzo intermedio fra la prima e la terza classe e in sostanza sugli attuali viaggiatori di terza verrebbe a ricadere un onere eguale allo sgravio di cui godrebbero gli attuali viaggiatori di prima. Avverrebbe così che molti i quali oggidì si accontentano delle panchette sprovviste di cuscini dovrebbero rinunciare a viaggiare.

Un’altra riforma è invece possibile e va caldeg-