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l’alimentazione della locomotiva durante la marcia. Qualche volta la locomotiva è costruita in modo da poter trasportare su sè stessa l’acqua e il carbone occorrenti: in tal caso si ha una locomotiva-tender, come son tutte quelle destinate ai servizi di manovra nelle stazioni o all’esercizio di linee secondarie e delle tramvie.
La locomotiva moderna. — Le locomotive che oggidì s’impiegano sulle strade ferrate non differiscono nella sostanza — lo abbiamo già detto — dalla macchina costruita da Stephenson nel 1829. Se però la disposizione fondamentale della macchina è la stessa, la mole e quindi la potenza della locomotiva è diventata assai maggiore. Il traffico ferroviario, straordinariamente cresciuto per effetto delle stesse trasformazioni da esso indotte nei rapporti commerciali, esige mezzi sempre più potenti, i quali permettano di raggiungere velocità elevate, il completo sfruttamento delle strade ferrate e minor costo dei trasporti.
Era poi naturale che la locomotiva ricevesse tutti quei perfezionamenti che sono stati introdotti nelle altre macchine a vapore per aumentarne, come si dice, il rendimento, e cioè per ottenere la stessa forza con minor consumo di combustibile.
Come nelle macchine fisse, così nelle locomotive è stata introdotta la doppia espansione, la quale consiste nel far lavorare il vapore successivamente in due diversi cilindri, in maniera che la forza ne possa essere meglio utilizzata, riuscendo allora possibile di impiegare, all’entrata nel primo cilindro, vapore a pressione molto alta e farlo uscire dal secondo cilindro a pressione molto bassa, cosa che non si potrebbe fare con un cilindro solo, giacchè le pareti di questo sarebbero esposte a sbalzi grandissimi di temperatura, che darebbero luogo a trasformazioni del vapore in acqua e, quindi, a perdite di energia.
Altro perfezionamento introdotto di recente nella