Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 2.djvu/80

80 DEGLI ANNALI

tro Nerone scoperta. Morte de’ più illustri, tra’ quai Lucano e Seneca. — LXXIV. Doni e grazie ai Numi decretate; Aprile: chiamato Nerone.

Anno di Roma dcccxvi. Di Cristo 63.

Consoli. C. Memmìo Regolo e L. Virginio Rufo.

An. di Roma dcccxvii. Di Cristo 64.

Consoli. L. Lecanio Basso e M. Licinio Crasso.

An. di Roma dcccxviii. Di Cristo 65.

Cons. A. Licin. Nerva Siliano e M. Vestino Attico.

I. In questo tempo Vologese Re de’ Parti, veduto i successi di Corbulone, dato all’Armenia Tigrane Re forestiero, spregiata, per esserne cacciato Tiridate suo fratello, la grandigia arsacida; pensando alla vendetta, e all’incontro alla grandezza romana, e alla riverenza della continuata amicizia, si dibatteva: tardo per natura, impacciato per molte guerre; per esserglisi ribellati gl’Ircanj, gagliarda gente. Lo punse di più novella vergognosa, che Tigrane era uscito d’Armenia a danni più che a ruberie degli Adiabeni, suoi confinanti, e durava, non potendo i principali sofferire, „che gl’insultasse non un capitano romano, ma uno stàtico presuntuoso, tenuto come schiavo tanti anni.„ E conquidevali Monobazo, che governava gli Adiabeni, domandando: „Quale aiuto chiedere, e onde? già l’Armenia esser ita; giucarsi del resto, non si difendendo i Parti; men dura servitù co’ Romani avrieno, arresi, che presi.„ Tiridate ancora cacciato del regno, che in tacendo,