Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 2.djvu/8

8 DEGLI ANNALI

pari, con arti diverse; Burro con la cura dell’armi e gravità di costumi; Seneca con gl’insegnamenti d’eloquenza e piacevolezze; aiutandosi l’un l’altro a tenere a freno più agevolmente l’età pieghevole del principe con diporti leciti, se con virtù non potessero. Avevano solamente a combattere con la ferocità d’Agrippina, d’ogni voglia tirannesca ardente, aiutata da Pallante, che indusse Claudio a gittarsi via con le inceste nozze e con la pestifera adozione. Ma Nerone non avea umore di lasciarsi governare a schiavi: e Pallante con la sua arroganza passando la condizione di liberto, gli era venuto a fastidio. Pure alla madre faceva ogni onore in apparenza: e diede a un tribuno, come s’usa a’ soldati, questo contrassegno: Ottima madre. Il senato ordinò a lei due littori, e il flaminato de’ Claudj; e a Claudio la consagrazione dopo l’esequie da censore;

III. ove il principe lodò: e mentre annoverava l’antico legnaggio, i consolati, i trionfi de’ suoi maggiori, l’attenzione fu grande; il ricordar le scienze e sue nobili arti, e come, reggente lui, da niuno nimico si ricevette danno, fu grato: ma quando egli entrò nella sapienza, nella provedenza, niuno tenne le risa; quantunque la diceria composta da Seneca fusse molto adornata da quell’ingegno grazioso, e agli orecchi di que’ tempi accomodato. Notavano i vecchi scioperati, che paragonano le cose antiche con le moderne, Nerone essere stato il primo di tutti i Signori di Roma a parlare imboccato; perchè Cesare Dettatore co’ maggiori dicitori gareggiò; Augusto parlò chiaro e corrente, proprio del principe; Tiberio del pesar le