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58 | DEGLI ANNALI |
l’acquistato: Verannio suo successore alquanto scorso, saccheggiato i Siluri; e per morte impedito di più avanzarsi, fu tenuto molto severo; nel testamento si chiarì vano col dire, dopo molto adular Nerone, che s’egli vivea due anni gli soggiogava tutte quelle contrade. Eravi allora Svetonio Paulino, che per saper di guerra e grido del popolo, che niuno lascia senza paragonarlo, competeva con Corbulone. Lo cui onore della ripresa Armenia desiando di pareggiare col domar quei ribelli, deliberò d’assaltare l’isola di Mona, possente di popolo, e ricetto de’ ribellati. I navili fabbricò piatti per quelle coste di poco fondo e non fermo. Con essi passò i pedoni; seguitaronli i cavalieri a -guazzo o per li fondi a nuoto.
XXX. Stavano i nimici in sul lito armati e stretti: tra essi correano femmine scapigliate con vesti nere e facelle in mano, come furie: i Druidi, loro sacerdoti, con le mani al cielo ci pregavano cose orrende; e tanto la nuova vista stupefece i soldati, che stavan fermi come statue a lasciarsi ferire; ma confortati dal capitano, e stimolatisi tra loro a non aver paura di donne e di pazzi, danno dentro, e gl’incontranti abbattono e rinvolgono nelle lor fiamme. Ne’ borghi furon poste le guardie e tagliati i boschetti, sagrati a loro divozioni orride; ove gli altari incensavano col sangue de prigioni, e dalle umane viscere indovinavano de’ casi propri. Facendo queste cose Svetonio, ebbe avviso che la provincia s’era in un subito ribellata.
XXXI. Prasutago Re delli Iceni, di famosa ricchezza, lasciò erede due sue figliuole, e Cesare per metà; pensando che tal cortesia facesse riguardare il regno e la sua casa. S’appose male: i Centurioni gli