Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 2.djvu/427

gito gli cinsero sprovveduti. Udito il grido, le legioni caricaron la fronte e fuggivano i Germani al Reno ; e vincevasi la guerra quel dì , se le navi romane eran sollecite a seguitarli. Fermò anche i cavalli una gran pioggia e la sopraggiunta notte.

XIX. L'altro di si mandò la quattordicesima legione nella provincia di sopra a AnnioGallo;e Ceriale rifornì l' esercito con la decima venuta di Spagna. A Civile vennero aiuti dai Cauci; non per tanto ardì difender con l' armi la città de' Batavi. Sgombrò quanto potè; il resto arse, e rith-ossi nell'isola; sapendo non v' esser navi da far ponte : in altra maniera non esser per entrarvi i Romani ; anzi rovinò l'argine fatto da Druso Germanico; e levò al Reno gl'impedimenti al suo rovinoso corso in Gallia; e così Io letto del quasi secco fiume faceva parere terra ferma , che appiccasse l'isola con la Germania. Passarono il Reno anche Tutore e Classico, e cento tredici senatori treviri, tra' quali fu Alpino Montano, mandato, come dicemmo, da Antonio Primo in Gallia con D. Alpino suo fratello ; e altri, che con presenti e compassione, ragionavano aiuti di quelle genti arrischievoli.

XX. E rimasevi tanto da guerreggiare , che Civile assaltò i presidj nostri , spartiti in quattro borghi ; cioè , la legion decima in Arenaco ; la seconda in Batavoduro ; e i fanti e cavalli in Grinne e Vada : e a sè , a Verace (nato di sua sorella), a Classico e a Tutore, assegnò a ciascuno la sua schiera, con isperanza, non che tutto gli riuscisse , ma perchè , nel tentar molte cose , ne verrebbe ben fatta qualcuna ; e potrebbe Ceriale, non troppo cauto, pai." ▼ari avvisi qua e là scorrazzante, dar loro nelle mani. I