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simi colli etano torri ; le piantate in costa, di sessanta piedi; in fondo, di cento venti : in vista mirabile, che da lontano pareano eguali. Altre mura tntro cingono il palagio con la mirabile Torre Antonia, così detta da Erode iu onore di Marcantonio.

XII. Ev* il tempio a modo di rocca, con mura proprie di più fortezza e disegno , circondato di loggia , sua nobile difesa: fontana viva, monti forati ^ vivai , citerae ; tutte cose da reggere ad ogni lungo assedio, avendo li edificatori antiveduto guerre assai per li loro stravaganti costumi : e Pompeo spugnatore, mostrato, quanto dovean temere e provvedere; e Claudio avaro vendè loro la licenza del fortificarsi ; onde fecero in pace ripari da guerra; e wesciuti in gran genìa dalle rovine dell’altre città, e là rifuggitisi tutti i più protervi; perciò erano turbolenti. Tre Capitani erano di tre eserciti. Simone guardava le mura ampissime" Giovanni, detto Bargiora, il corpo della città ; Eleazaro, il tempio. Questi era forte di luogo ^ quei di numero e d’ armi ; ma tra essi seguivano zuffe, inganni, incendj : e arse gran quantità di grano. Giovanni mandò gente, sotto spezie di far sagrifizio, a uccidere Eleazaro e li suoi ; prese il tempio. Così la città fu divisa in due fazioni ; ma appressandosi i Romani, il timor di fuori gli unì.

XIII. Apparsero prodigi ( che quella gente, super-■ stiziosa, non religiosa, con orazioni o sagrificj non, purga), nel cielo eserciti combattenti; armi luccicanti; tutto il tempio di baleni allumò: le sue porte subito spalancò : udissi voce sopra umana dire : Fug-. girsi gl’Iddìi, e grande strepito di fuggenti. I quali segni più non faceano paura, persuasi da riscontro