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cosa curante, appari lo medesimo giovane, più terribile ; e minacciò di sperdere lui e il regno sed ei non l'ubbidiva. Allora ei mandò ambasciadori e presenti a Scidrotemide, allora Re de' Sinopj , con ordine clie nel navigare visitassero Apolline Pizio. Ebbero buon vento ; l' Oracolo rispose chiaro : Andassono e riportassono l'immagine di suo padre e non di sua sorella.

LXXXIV. Giunti a Sinope , per lo Re loro presentano , spongono e pregano Scidrotemide, il quale tutto confuso, or vuole ubbidire allo Iddio, or teme del popolo che sclama • or mira i presenti e le promesse degli ambasciadori. Tre anni dura Tolomeo a osservarlo , pregarlo, mandargli più degni ambasciadori , più navi , più oro. Finalmente apparì a Scidrotemide un'ombra, che molto lo minacciò se più dimorasse a fare la volontà dillo Iddio. Seguivano , tardando egli , varie rovine e malattie, e manifesta ira del cielo ogni dì aggravante. Laonde Scidrotemide chiama a parlamento, e dice quanto ha lo Iddio comandato ; egli, e Tolomeo veduto, e quanti mali ne vengono. Il popolo contrastava al Re, invidiava l'Egitto, temeva di sè , e circondava il tempio. Maggior miracolo si racconta: Che lo stesso Iddio andasse al lito e s'imbarcasse da sè ; e che le navi il terzo dì (cosa mirabile a dire!) solcato tanto mare , eDtrassono in Alessandria. Fatto gli fu tempio, secondo la grandezza della città, in luogo detto Racoti, dove era la cappella antica di Serapide e Iside. Così si celebra l'origine e trasporto di questo Iddio. So bene che alcuni lo fanno venuto di Seleucia, città di Sorìa, regnante Tolomeo terzo. Altri, che il medesimo Tolomeo il fe' venire da Menfi , già gloria e sostegno