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LIBRO DECIMOQUARTO

SOMMARIO

I. Nerone, acceso vie più sempre di Poppea, la madre Agrippina uccide. — XI. Scrive al senato scusandosene. — XII. Pricissioni stabilite: Trasea più non reggendo esce di senato. — XIII. Nerone dirotto in tutte libidini. — XVII. Gran sangue tra’ coloni Nucerini e Pompeani. - XVIII. Stato di Cirene: chiare morti. — Festa cinquennale instituita in Roma. — XXII. Rubellio Plauto rimosso. — XXIII. Corbulone in Armenia fa da Marte: presi i Tigranocerti fa re Tigrane. — XXVII. Laodicea da tremuoto a terra, ergesi da sè: mal si provvede al popolar le colonie. — XXVIII. Gli squittinj de’ pretori in accordo. — XXIX. Rovina de’ nostri in Brettagna, mentre Svetonio Paolino investe Mona: tutta quasi la provincia perduta con singolar costanza e in una giornata ricovra Svetonio. — XL. Orrendi delitti: Prefetto di Roma ucciso da un suo schiavo: pagane il fio la famiglia. — XLVI. Tarquizio Prisco condannato. Catasti per la Gallia. — XLVII. Muore Memmio Regolo: Ginnasio dedicato. — XLVIII. Legge di Stato rinnovata. — LI. Nel colmo dei pubblici mali muore Burro. — LII. Morto Burro, e abbassato Seneca: per sottrarsi all’invidia e all’accuse, parla a Nerone, che risponde furbo. — LVII. Ti-