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gallica, vi ricordaste del romano sacramento. Io sarò annoverato tra i jNumisj e gliErennj; acciocchè tutti i vostri Legati muoiano per le man vostre , o dati a'nimici. Andate a Vespasiano, anzi a Civile e Classico , che son più vicini , e dite : Come voi avete piantato il vostro Capitano nella battaglia. Verranno le legioni , e non lasceranno me senza vendetta nè voi senza pena ».

LXXVTII. Diceva il vero , e da' Tribnni e Maestri del campo , il medesimo si rinfacciava. Ristringonsi ih compagnie e frotte, non si potendo distendere in battaglioni, perchè il nimico era sparso qua e là: e le trabacche e le bagaglie impedivano , combattendosi dentro allo steccato. Tutore. Classico, Civile, ciascuno nel suo posto stigava i suoi a combattere ; i Galli per la libertà, i Batavi per la gloria, i Germani per la preda ; e avevano tutti i vantaggi, sinchè la legion ventunesima , più dell' altre larga, sostenne impeto e ripinse i nimici ; i quali, non senza divino aiuto, mutati gli animi di repente , in su'1 vincere voltaron le spalle. Dicevano , averli spaventati le fanterie rotte nel primo affronto, che riunendosi in cima del monte , parvero aiuto nuovo. Ma fu pure loro cattività, che lasciarono la vittoria per istrapparsi la preda. Ceriale, che per trascuranza ebbe a rovinare il tutto, per franchezza d'animo lo racquistò : seguitò la fortuna ; e gli alloggiamenti nemici lo dì medesimo prese e arse.

LXXIX. Poco posarono i soldati. Gli Agrippinesi domandavano aiuto., offerendo la moglie e sorella di Civile e la figliuola di Classico , lasciate per pegno della lega ; e intanto uccisero i Germani sparsi per le case. Però con ragione si raccomandavano^ temendo