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noia il gareggiare delle province: chi sarebbe Capo della guerra/ donde si prenderebbe la potestà? e se l' impresa riuscisse, qual sarebbe la sedia della signoria? IVon aveano ancor vinto, e già contendevano; chi confederazioni, chi forze o ricchezze, chi antichità sue rimproverando; onde infastiditi delle cose future amaron le presenti. Scrissesi a'Treviri in nome delle Gallie, che posate l'armi, troverebbero, ripentendosi, interceriitori e perdono. Il medesimo Valentino li tenne duri, e chiuse gli orecchi del suo Popolo, attendendo più a far dicerie che a dar ordini alla guerra.

LXX. Però i Treviri, Lingoni e gli altri Popoli ribelli, non facevan provvedimenti convenevoli a tanta impresa, nè i loro Capitani fra loro s'intendevano. Ovile per luoghi strani de' Belgi cercava pigliare o cacciare Claudio Labeone: Classico si stava a man giunte, quasi a godere l' acquistato imperio. Tutore non fu sollecito a pigliar la riva di sopra di Germania e metter guardie a'passi dell'Alpi ; intanto la legion ventunesima da Viudonissa, e Sestilio Felice co'fanti d'aiuto, per la Rezia entrarono in Gallia insieme con cavalli, Singolari da Vitellio già chiamati e poi passati a Vespasiano sotto Giulio Briganlico, nato di una sorella di Civile ; che, come son per lo più crudeli gli adj de' congiunti, era dal zio odiato e l' odiava. Tutore rinforzò l'esercito dei Treviri, di novelli Vangioni, Caracati, Triboci e di vecchi fanti e cavalli; e i Legionaii corrotti da speranza o domati da timore; i quali prima uccidono una coorte mandata innanzi da Sestilio Felice; poscia accostandosi i Capitani e gli eserciti romani, ri-i tornaro con onesta fuga, tirando, seco i Triboci,

Vangioni e Caracati.