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40 | DEGLI ANNALI |
tasta ardente di quelli arbori, e dal suo contrario elemento fatta rappigliare.„ La guerra fu alli Ermunduri prospera, e de’ Catti sterminio, perchè i vincitori fecer voto a Marte e Mercurio di sagrificar loro i nimici vicendevoli; così, cavalli, uomini, ogni cosa vinta, fur vittime; e le minacce nimiche tomavano loro in capo. Ma la comunità degli Iuoni, nostra amica, ebbe piaga non aspettata; usciron fuochi di sotterra, che s’appresero a campi, ville, casali e passavano le mura della nuova colonia: nè pioggia caduta, nè acqua gittata, nè altro umidore gli spegneva. Certi contadini, per mancamento di rimedio e ira del danno, vi tiravano da discosto de’ sassi, e le fiamme calavano: accostatisi con pertiche e bastoni, quasi bestie le correggevano: in ultimo, trattosi i panni di dosso, e sopra gittatiglivi, quanto più schifi e logori, più il caso per que’ fuochi ammorzare.
LVIII. Nel detto anno al Fico Ruminale, posto nel Comizio, sotto il quale furon lattati Romolo e Remo, ottocento quaranta anni fa, cadute le ramora, si seccava il pedale; il che fu preso per un mal segno, sino a che non cominciò a rimettere nuove vermene.
fine del libro decimoterzo