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e madre: l' aspersero d'acqua di ruscelli, fonti e fiumi. Elvidio Prisco Pretore , coi, Plauto Eliano Pontefice , che diceva le parole, fecero in quello spazio il sagrificio di verro , pecora e toro ; e poste le interiora sopra un cespuglio . pregò Giove , Giu-i none e Minerva , e gl' Iddii protettori dell' imperio, che volessero favorir l' opera ; e la lor sedia , incominciata con umana pietà, ergere con aiuto divino, toccando le stole che la pietra a funi legata fasciavano ; e gli altri Magistrati, Sacerdoti, Senatori, Calieri e gran parte del popolo con allegra forza trainarono un gran sasso nel fondamento, e gittaronvi presenti d' oro e arieuto e inetalli greggi ; avendo predelio gli aruspici , che l'opera non si contaminasse di oro o sasso concio per altro usaggio. Rifecesi più alto. Ciò solo permise la religione: credettesi che questo mancasse alla magnificenza del tempio vecchio ^ che di tanta gente doveva esser capace.

LIV. In questo tempo la morte di Vitellio uditasi per le Galhe e Germanie raddoppiò la guerra; perche Civile, lasciata ogni finzione, alla scoperta fulmin va contro al popol romano; e le vitelliane legioni volevano anzi .servire a forestieri, che vedere Jmperadore Vespasiano; onde i Galli rizzaron la eresta, credendo, per tulio, i nostri eserciti farla male; dicendosi che i Sarmati e Daci assediassero gli alloggiamenti di Mesia e Pannonia ; il simile si fingeva di Britannia; ma sopra, tutto l' arso Campidoglio indicava la fine dell' imperio; cantando, i vani Druidi, che i Calli presero già Roma, ma non Campidoglio , casa di Giove ; però rimase l' imperio a Roma; ora questo fuoco è segno da cielo della sua ira, £ di volere che li oltramontani abbiano la signoria. delle cose Umane. Eii era