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piglion l'arme alla peggio , lascianle subito e fuggonsi. L'avversità generò discordia, perchè quelli dell' esercito di sopra non concorsero. Pure in campo e per le terre Belge vicine furon riposte le statue di Vitellio quando egli era già rovinato. Poi ripentiti quei della prima , quarta e diciottesima , seguitan Vocula ; il quale fattili ridar giuramento a Vespasiano, li menava a liberare dall' assedio Maganza. Ma li assedianti , cioè mescolati Catti , Usipj e Mattiaci s'eran partiti sazj di preda e non senza sangue. Così sparsi e sicuri li affrontarono i nostri ; e i Treveri avevano alle loro frontiere cortina e steccato , e combattevano co' Germani con molto sangue, «ino a che non guastarono quanto aveano meritato col popol romano , ribellandosi.

XXXVIII. Presero in questo mentre Vespasiano il secondo consolato e Tito il primo , assenti ; essendo Roma mesta, e piena di molte paure, ancor d'una falsa, che l'Affrica s'era ribellata, macchinando novità L. Pisone , che v' era a governo, uomo di natura quieto; ma perchè per lo crudo verno non comparivano navi, il popolo , che vive dì per dì, uè altro pubblico pensiero ha che del pane; temendo che il lito d'Affrica non si potesse praticare , e fusser levate le tratte, il credeva: e ne accrescevano la fama i Vitelliani non ancor -chiari: nè a' vincitori era discara, le cui cupidigie ingorde nelle guerre anche con li strani, non s'empierono mai per alcuna civile.

XXXIX. Nelle calende di gennaio il Senato ragunato da Giulio Frontino, Pretore di Roma, deliberò che i Legati, gli eserciti e i Re fossero lodati e ringraziati. Terzo Giuliano Pretore fu deposto, perchè