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con man legate di dietro e veste stracciata, fu menato a mostra. Molti gli diceano male : niuno il piangea : avealo privo di misericordia sì sozzo fine. Avventassi a lui uno de' soldati di Germania, per ira, o per levarlo tosto da quello scherno , gli tirò un colpo, e colse il Tribuno ( e forse tirò a lui ) e gli tagliò un orecchio, e subito fu ammazzato. Vitellio con le punte delle spade era fatto ora alzare il viso, e porgerlo alli scherni, ora guatar le sue statue cadenti, o la ringhiera, o il luogo dove fu morto Galba: finalmente lo rotolarono alle Gemonie , dove era stato gittato il corpo di Sabino. Una sola parola n' uscì da animo grande, quando al Tribuno che lo straziava, disse: » Io pur sono stato tuo Imperadore ». E quivi, raddoppiategli le ferite, morì. Il popolaccio lo perseguitava sciaguratamente morto come l' aveva favorito vivo.

LXXXVI. Suo padre fu L. Vitellio : finiva cinquanzette anni. Ebbe consolato, sacerdozj, nome e luogo tra'principali. non per suoi meriti, ma per lo splendore paterno. Ebbe il principato da chi noi conosceva. Pochi acquistarono Y amor del li eserciti con le virtù come que-ti col poltroneggiare. Era nondimeno bonario e liberale" che conduce chi è troppo a rovina. Amicizie, volendole mantenere con largo donare, non con saldezza di costumi, più meritò, che non ebbe. Che Vitellio perdesse, si fece senza dubbio per la Repubblica. Non perciò posson coloro che tradirono Vitellio a Vespasiano, mettere a questo conto la lor perfidia, avendo essi fatto il simile a Galba. Il Sole tramontava; e i Magistrati e Senatori , per la paura s' erano usciti di Roma , o uascosti