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altre, delle quali molti Centurioni e soldati, tirati innanzi da Vitellio, a malincorpo mutavaij principe.
XLV. I Britanni per questa discordia e tanti romori di guerra civile si sollevarono, messi su da Venusio, uomo feroce, nimico del nome romano, e fieramente acceso contro a Cartismandua stata sua moglie, di gran sangue, reina de'Briganti; la quale, poichè con inganno prese il Re Carattaco, e parve ne cagionasse il trionfo a Claudio Cesare, crebbe in potenza e felice pompa ; sprezzato Venusio, fece Vellocato suo scudiere, suo marito e Re, e la sua casa mise subitamente in conquasso. Il marito aveva il favor del popolo; l'adultero la libidine della Reina, e la crudeltà. Venusio adunque aiutato di fuori, c i Briganti ribellatisi, la condussero all' estremo : ella chiedeo ai Romani difesa ; nostri uomini e cavalli dopo varie battaglie salvarono la Reina : il Regno rimase a Venusio, la guerra a noi.
XLVI. Iu Germania in questo tempo si travagliò per negligenza de' Capitani e sedizion de' soldati ; per forze di fuori e dislealtà d' allegati , ebbero a farla male le cose nostre. Questa guerra , perchè fu lunga, narreremo di sotto con le cagioni e successi. Fecero movimento ancora i Daci, gente sempre senza fede allora senza paura, levatone l' esercito di Mesia- ma stavano a veder i primi successi di questi Imperadori. Visto tutto ardere di guerra l'Italia, e tra sè nimicarsi, cacciarono degli alloggiamenti la. gente a piede c a cavallo ; e impadroniti di qua e di là del Danubio , ordinavano anche disfare quelli delle legioni ; ma Muciano con la legion sesta s'oppose, già sapendo la vittoria di Cremona : e non volendo che