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32 DEGLI ANNALI

tradito Valerio Asiatico, Lusio Saturnino, Cornelio Lupo: le centinaia de’ cavalieri romani dannati; e tutte le crudeltà di Claudio esser fatture sue. Egli rispondeva, niuna di queste cose aver di sua volontà fatto, ma ubbidito al principe. Cesare gli die sulla voce dicendo, sapere da’ libri di suo padre che non forzò, mai alcuno ad accusare: Ricorse a dire avergliele comandate Messalina. Infieboli la difesa; perchè bene scelse lui, e non altri, quella sfacciata, a far per lei le empietà; doversi punire i ministri delle crudeltà, che avendone ridèvuto il prezzo, le addossano ad altri. Toltogli adunque parte de’ beni, e parte concedutone al figliuolo e alla nipote, e cavatone i lasci della madre, o avolo per testamenti, fu confinato in Maiorica; nè pel pericolo, nè condannato, abbassò l’animo, perchè ivi tenne, cóme si disse, vita larga e delicata. Accusavano i medesimi, per l’odio del padre, Nerulino suo figliuolo di mal tolto. Ma parve al principe a bastanza quello che s’era fatto.

XLIV. In questo tempo Ottavio Sagitta, Tribuno della plebe, impazzato d’amore dì Ponzia maritata, con gran presenti la compera, e indi fassi promettere di rifiutare il marito, e lui prendere: La donna, scioltasi lo tratteneva: scusavasi che suo padre non volesse, e sperandone un altro più ricco, si ritirava. Ottavio or piangendo, or minacciando, mostrava aver perduta la reputazione e la ròba: rimanergli la vita: facessene che volesse: ed ella sempre: No. Chiedele d’una notte sola contento, per recarsi poi a pazienza. Data la posta, ella impone a una sua fidata servente che guardi la camera. Egli entra con un liberto, e uha daga sotto. Ivi, come avviene