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s' avvedevano di non l' avere. Urta la cavalleria vincente la balenante battaglia ; ed eccoti Vipsanio JYlessalla Tribuno con li aiuti Musici . i quali egli , benchè venuti a corsa, teneva sì buon soldati, come i legionari. Così i cavalli e pedoni congiunti, ruppero l'ordinanze delle legioni; e le mura cremonesi vicine, quanto speranza davano di salvarsi, tanto animo toglievano di combattere.

XIX. Nè Antonio li seguitò , ricordandosi delle fatiche e del sangue , onde ei, se ben vinse, afflisse tanti uomini e cavalli. Tramontando il Sole , arrivò tutto il forte dell' esercito Flaviano ; e calpestati i corpi, e'freschi vestigi dell'uccisione, come a guerra vinta chieggono d' andare a Cremona a ricevere gli arresi o sforzarli. Queste cose belle diceano in pubblico ; ma in sè discorreva ciascuno : » Questa colonia in piano potersi pigliare con assalto e di notte ; col medesimo ardire e più licenza di rubare. Aspettando il giorno, se n'andrieno in accordi e lagrime: un poco di gloria vana e pietà , pagherieno lor fatiche e sangue. Ma le ricchezze de' Cremonesi balzerieno in grembo a'Legati e Prefetti. Saccheggiare la città sforzata, i soldati) l'arresa, i Capitani. « Spregiano Centurioni e Tribuni ; e perchè non s' odano comandai^ , dibatton l' armi , risoluti , non essendo condotti all' assalto, d' andarvi,

XX. Antonio entrò tra loro, e fattili chetare con la presenza e autorità disse : » Non volere a sì meritevoli levar gloria nè premio ; ma da'soldati a" Capitani esser divario: a quelli star benissimo il desiderar di combattere , a questi il provvedere, consultare 3 più volte col savio indugio , che con tate*