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egli non tradiva, poteva, o con tutte le forze" vi» telliaue disfare le «lue legioni non ancor congiunta con i' esercito di Mesia, o farle bruttamente fuggir (V Italia. Ma Cecina vendè a' mmici il tempo buono del cacciarle , tranquillandosi col mandare lettere a bravarle ; finchè con messaggi pattuì la tradigione. In quella giunse Aponio Saturnino con la legion settima Claudiana, cui era Tribuno Vipsanio Messalla , di chiari genitori ; valoroso, e solo in questa guerra sincero. A queste tre legioni, che non erano ancor più, nè pari alle forze vitelliane, scrisse Cecina, non volessero i vinti più armeggiare contro al vitelliano esercito , la cui virtù alzò a cielo ; di Vitellio parlò poco . e in generale. Vespasiano niente offese; e nulla vi dicea da corromperli o impaurirli. La risposta de' Capi Flaviani, senza scusare la prima fortuna , fu quanto a Vespasiano , magnifica ; nella causa, confidente; dell'esito, sicura; di Vitellio trattava come nimico ; a' Tribuni e Centurioni , largheggiava di mantenere quanto concedette Vitellio , e confortava Cecina molio aperto a esser de' loro. Lette in pubblico queste due lettere : quella di Cecina sommessiva, quasi temesse di non offendere Vespasiano , e quella de" Capi dispregiante, quasi insultasser Vitellio , accrebber gli animi.

X. E all' arrivo di due altre legioni , terza sotto Dillio Aponiano, e ottava sotto A-umisio Lupo, piacque mostrar le lor forze e trinceare tutta Verona. Alla Galbiana toccò a lavorar nella fronte opposta ; e da lontano apparì cavalleria d' aiuti amici, e mise vano timore , parendo nimica. L'ira de' soldati a T. Ampio Flaviano , come autore di tradimento, senza riscontro alcuno , per odio antico , si difilò' e porlavalo, quasi