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30 | DEGLI ANNALI |
or minacciando, or mostrando temere, per allargare, e sbrancati seguitare i nostri. Veduto stare ognuno a segno, da un capodieci di cavalli in fuori, che andò troppo innanzi, e caricato di frecce, insegnò agli altri ubbidire, essendo presso a notte se n’andò.
XLI. E Corbulone ivi accampatosi, stimando Tiridate essersi ritirato in Artassata, pensò andarvi la notte con legioni spedite, a porle assedio. Ma riferendo gli spiatori che egli aveva preso la lunga verso i Medi o Albani, aspettò il giorno, e mandò innanzi gente leggiera che le mura cignesse e cominciasse da lungi a batterla. Ma i terrazzani le porte apersero, e diedersi a’Romani con tutto loro avere: questo li salvò. Artassata fu arsa e spianata, perchè tener non poteasi per lo suo gran cerchio senza gran gente, e noi non ne avevamo per lei e per la guerra: e lasciandola in abbandono, che pro o gloria averla presa; e per miracolo, un brutto nugolo battendo fuor delle mura il sole, quanto quella teneva, scurò: e sì vi balenò, che ben parve gl’irati Iddii darlaci a disolare Per tali successi Nerone fu gridato Imperadore. Il senato ordinò processioni, statue, archi e continui consolati a Nerone: festivi i giorni della vittoria ottenuta, della nuova venuta, del senato tenutone; e altre cose a tal dismisura, che G. Cassio, che àgli altri onori stette cheto, disse: „Se ogni giorno che gl’Iddii ci hanno fatto bene, si dee spendere in ringraziarli, tutto l’anno non basta; però conviene che i giorni siano parte sagri per lo divino cidto, e parte profani per l’umano commerzio; questo per quello non dee guastarsi.„
XLII. Dopo varie fortune corse, fu accusato uno