Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
de'Romani, gente di promesse osservante. Furon messi aiuti alle frontiere verso la Rezia , contraria , per esser retta dal procurator Porcio Settimio, di fede sincera a Vitellio. Fu mandato adunque Sestilio Felice con la banda di cavalli tauriana , otto coorti di fanti, con gioventù norica a pigliar la ripa del fiume Euo , che divide i Norici da' Reti : ambi fuggirono la battaglia, e la fortuna di parte Flavia altrove si dimostrò.
VI. Volando Antonio co'vessillarj tratti delle coorti e con parte de' cavalli , alla volta d'Italia , gli fu compagno Arrio Varo , valoroso in guerra, allievo in quelle prospere guerre d'Armenia, di Corbulone; le cui virtù si diceva che egli segretamente infamò a Nerone , e ottenne il primopilo per cotal brutto favore , che poi fu sua rovina. Occupando Primo e Varo , intorno Aquilea, ogni cosa , furon volentieri ricevuti dalli Opitergi e Altini. Fu messo guardia in Aitino contro all' armata di Ravenna , non sapendosi ancora se era ribellata. GuadagnarOnsi Este c Padova ; ivi si seppe , tre coorti di Vitellio , e la cornetta della Scriboniana, essersi fermati a Ferrara, e fattovi un ponte ; e anche starvisi mal guardati. Si valsero dell' occasione. Furono all' alba quasi tutti senza arme sorpresi , e pochi , secondo il dato ordine , ammazzatine ; forzati gli altri per paura a mutar fede. Alcuni si arreser subito : molti al nimico sforzanteli tagliarono il ponte e la via.
VII. Divolgatasi tal vittoria de'Flaviani in principio di guerra , se ne vengono due legioni, la settima detta Galbiana, e la tredicesima Gemina, con Vedio Aquila Legato a Padova , baldanzose, ove si riposarono pochi giorni] e Minuzio Giusto, maestro