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io veggio dartisi grande ogni cosa. » Di queste parole scure la fama subito corse : e ora le dichiarava e non si parlava d'altro : e a lui si diceva molto più , come si fa a chi spera.

LXXIX. Con questa deliberazione se n'andarono, Mudano in Antiochia, capo di Sorìa, e Vespasiano in Cesarea di Giudea. La prima mossa a dar l'Imperio a Vespasiano, fece Tiberio Alessandro in Alessandria, dove sollecitò a fargli giurar fedeltà dalle sue legioni il primo di luglio, celebrato poi per natale di suo Imperio ; benchè , il secondo giurasse l' esercito di Giudea dinanzi a lui proprio, sì ardent.e5 che non aspettò che Tito, il quale portava tra'l padre e Muciano i consigli , tornasse di Sona : passò il tutto con furor soldatesco; non s' aringo :

liXXX. non s'accordò il dove, nè il quando, nè chi dovesse esser il primo a gridarlo ; al che si va molto adagio in simili casi: chè la speranza e A timore , la ragione e 'l caso , danno da pensare ad ognuno. All' uscir di camera Vespasiano , pochi soldati gli si fanno, al solito, incontro, quasi per salutarlo Legato, e 'l salutaro Imperadore. Allora tutti corsero : e Cesare e Augusto e tutti i titoli gli ammassavano. Egli sollevò l'animo dalla paura alla grandezza. Non lo vedresti punto gonfiato, non arrogante , non in tanta novità nuovo. Fermato il polverìo di tanta turba , parlò in maniera soldatesca : e gli fu risposto con grida liete e favorevoli. E Muciano, che ciò aspettava, fece suo'soldati volonterosi giurar fedeltà a Vespasiano. Entrò nel teatro, ove li Antioc cui consultano: e a loro in gran numero concorsi e adulanti , parlò con bella grazia e greca facondia e arte propria dell' aggrandii e suoi delti e fatti. Quello .che ì