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Imperio di Caio, Claudio o Nerone: e tu anche alla nobiltà di Galba cedesti. Lo starti ora a dormire, « lasciare imbrattare e perdere la repubblica, sarebbe troppa viltà ; benchè quanto disonesta, tanto ti fusse sicura la servitù. Non è più tempo da guardarsi di non parer d' aspirare all' Imperio , ma da corrervi. Ricordategli, come fu ucciso Corbulone , di sangue chiaro più di noi ? si ; ma anche Nerone era più di Vitellio ; assai chiaro è appresso a chi teme colui eh'è temuto. E che uno possa esser fatto principe dal suo esercito, Vitellio il sa, che senza pratica nè nome di soldato l'odio di Galba vel pinse; che oramai ha fatto desiderare Otone , come buono e gran principe, vinto non da sapere del nimico o forza di esercito, ma troppo tostana disperazione. Ora sparpaglia le legioni , /disarma le compagnie , sparge ogni di nuovi semi di guerra. Se ardore e fierezza eran ne' soldati se ne va in fumo per le cucine e per le golosità imparate dal principe. Nove legioni hai tu in Egitto , Giudea e Soria , intere , non per niuna battaglia scemate o discordia corrotte; ma per esercizio assodate, e de'Barbari domatrici : forti armate , cavalli e fanti , fedeli Re, e sopra tutto lo saper tuo ».

LXXVII. » Io solo mi vanterò di non ceder a Cecina , nè a Valente; ma perchè tu non dispregi Mudano per compagno , poichè non l' hai per concorrente , ti vo' dire che antepongo me a Vitellio, e te a me. In casa tua hai trionfi e due figliuoli, l' uno capace d'Imperio, e nelle prime milizie nei germani eserciti tanto chiaro , che sproposito saria non cedere l'Imperio a te , lo cui figliuolo adotterei se io imperassi. Del bene 0 male che ne avverrà, non andremo