Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 2.djvu/267

Sona, non con apparecchio da principe , ma con la sua antica povertà ragguardevole. Ma Giunio Bleso, che reggeva la Gallia Lionese , di sangue illustre , ricco e magnifico, lo fornì di bella corte e l’ accompagnò. Vitellio l’ebbe per male" benchè noi mostrasse e lo coprisse con umili cirimonie. In Lione gli fecero riverenza i Capitani vincitori e i vinti. In pieno parlamento lodò Valente e Cecina . e fé’ sederlisi allato, e tutto l’esercito incontrare il suo figliuolo bambino. Come il vide, lo prese in collo • l’ appellò Germanico : lo cinse di sopravvesta e di tutte l’imperiali insegne. Il quale onore eccessivo nella ’ felicità , nella miseria gli fu conforto.

LX. Allora i Centurioni più divoti d’ Otone furo ammazzati : onde naccpie il principale sdegno nelli eserciti d’Illiria ; per lo quale male appiccaticcio , e per l’invidia a’soldati di Germania, gli altri pensavano a nuova guerra. Fatti lungamente storiare, e straziati Svetonio Paulino e Licinio Procolo , uditi alla fine si difesero con iscuse più necessarie che onorate , con affermare aver fatto per lui. tradimento. Il lungo cammino innanzi alla battaglia , la stanchezza degli Otoniani , le schiere ordinate fra* carriaggi e altre cose , le più di fortuna , attribuivano a lor froda. Vitellio credette il tradimento, e gli assolvè dalla fedeltà. Nè Salvio Tiziano, fratel d’Otone , portò pena, scusato come obbligato e dappocoFu confermato Mario Celso nel consolato; ma detto e creduto, e in senato rinfacciato a Cecinio Semplice d’aver offerto danari per conseguir quell’onore con la morte di Celso- Ma Vitellio non volle; e a Semplice poscia lo diè, senza peccato nè costo. Galena, moglie di Vitellio , favorì, e liberò Tracalo da’ suoi accusanti.