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24 | DEGLI ANNALI |
negli annali scriver le cose illustri, e le simili nei giornali. Furono le colonie di Capua e Nocera rifornite di vecchi soldati; e dieci fiorini per testa donati del pubblico alla plebe, e messo nell’erario un milion d’oro per mantenere il credito del popolo, e li quattro per cento delle vendite delli schiavi, levati pia in vista che in effetto; perchè dovendo pagarli il venditore, ne voleva quel più; e mandato un bando che niuno di magistrato, o govèrnator di province, facesse spettacoli di cacce, accoltellanti o altro, perchè prima non meno affliggevano i popoli con simil giuochi, che col rubargli, difendendo con si fatte liberalità le loro sceleratezze.
XXXII. Fu dal senato fatto un decreto, a gastigo e sicurtà, che ammazzando li schiavi il padrone, i liberti per testamento, stanti in quella casa, portassono la medesima pena. E’ rifatto senatore L. Vario stato Consolo, e di rapine già accusato e,casso. Pomponia Grecina, donna illustre, moglie di Plauzio, tornato d’Inghilterra ovante, querelata di eresia, fa data a giudicare al marito; il qual co’ parenti di lei al modo antico, della vita e dell’onore, esaminò e dichiarò innocente. Ella visse assai in continui dispiaceri per Giulia di Druso, uccisa per malvagità di Messalina: portò bruno quattordici anni, nè mai si rallegrò; del che vivente Claudio non portò pena, poi ne ebbe gloria.
XXXIII. Molti furono quest’anno accusati: dall’Asia P. Celere, il quale non potendo Cesare assolvere, trattenne tanto che si mori di vecchiaia; perchè la grande sceleratezza di Celere dell’avere avvelenato, come dissi, Silano viceconsolo, tutte l’altre sue ricoperse: dalla Cilicia, Cossuziano Capitone,