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Provenza a Vitellio ; passandosi al più forte e vicino agevolmente. Le province lontane e tutte l'anni oltre mare, erano per Otone; non per amor suo, ma perchè quel nome di Roma e quell'ombra di Senato facevano un gran che; e già s'erano alle prime nuove acconci gli animi. A Otone fece giurare Vespasiano l'esercito di Giudea, Muoiano quello di Sona. A suo nome si teuevitno l' Egitto e tutte le province volte a Oriente , e l' Affrica , cominciatasi da Cartagine ; ove , senza aspettar ordine di Vipsanio Aproniano Viceconsolo, Crescente liberto di Nerone (che ne'mali tempi s' ingerì anch' egli nelle cose pubbliche ) per l" allegrezza di questo nuovo Imperadore , pasteggiò la plebe , che a furia fece l' altre dimostrazioni. Seguitarono Cartagine l'altre città. Stando iu questa guisa divisi gli eserciti e vassalli, a Vitellio per pigliar il possesso dell' imperio conveniva far guerra.
LXXV1I. Otone lo governava come in gran pace parte con degnita , parte abborracciando senza decoro , secondo che il tempo chiedea. Stette Consolo con Tiziano suo fratello, gennaio e febbraio: li due seguenti mesi concedette a Virginio ( per un poco addolcire il germano esercito), e a Poppeo Vopisco, come a suo amico vecchio; molti dicevano per onorare i Viennesi : e confermò Celio e Flavio Sabini destinati da Nerone per maggio e giugno : e Ario Antonino e Mario Celso, da Galba, per luglio e agosto ; nè Vitellio vincitore tolse loro tal dignità. Molti vecchi, già d' onor carichi , Otone colmò di pontefìcati, agurati ; e molti nobili giovani tornati d'esilio riconfortò, rendendo loro i sacerdozj antichi di lor famiglie. Fu renduto il grado di Senatori a Cadio Rufo, a Pcdio Bleso, a Sevio Pontino; per
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eluto sotto Claudio e Neron