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per lungo esilio accanito. Può essere Otone ucciso; bisogna mettersi a avventurarsi, ora che l'autorità di Galba cade e di Pisone non è assodata. Fanno pe' gran disegni le mutazioni: e non è da badare, ove la posa più ti rovina che la temerità. Dover tutti egualmente per natura morire; distinguerci ne'futuri secoli l'oblivione e la gloria; e dovendo andarne il buono come il reo, il morire per qualche cosa è da uomo più coraggioso ».
XXII. Non era Otone tenero d'animo, come di corpo; e da'suoi liberti e principali schiavi, avvezzi dissoluti oltre al modo delle case private, gli era detto, che la Corte di Nerone, le pompe, gli adulterj , le nozze, gli altii gusti da Grandi, onde egli era avido, toccherebbero a lui se avesse coraggio ; c dormendo, a un altro; e per isquadri di stelle, gli prometteano in quell'anno un gran chiarore gli strolaghi; gente bugiarda a'Grandi, falsa a chi le crede, cui la città nostra sempre vieterà e terrà. Poppca in segreto ne avea tenuti molti, che furon pessimo strumento dulle sue nozze col principe. Tolomeo tra gli altri, il quale accompagnando Otone in Ispagna, gli predisse che Nerone morrebbe prima di lui, come segui; onde venuto in fede, e già per la vecchiezza di Galba e gioventù d'Otone, congetturandosi e spargendosi, gli fece credere che l'imperio sarebbe suo. Il che Otone pigliava come per rivelata scienza di suo fato; per natura dell'umano ingegno, che volentieri presto fede a suo pro alle cose dubbie; e Tolomeo lo stimolava a scelerato effetto, tra,'l quale e il desiderio, piccolo è il passo.
XXIII. Incerto è se il pensiero del tradimento gli venne allora; ben si era procacciato il favor de'soldati,