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i tuoi. ll fratel tuo è nobile come se' tu , maggior di te, degno di questa fortuna , se tu non ne fussi più degno: tu se'd'un'età fuori de' furori giovenili; di vita, che insiuo a ora non vi ha che riprendere. Tu hai fin' ora avuta fortuna avversa : le prosperità scuopron più le magagna dell' animo, perchè lo corrompono, e le miserie si sofferiscono. Tu manterrai, come prima la fede, la libertà, l'amicizia (virtù sovrane nell'uomo ); ma gli altri con l'adularti le guasteranno; assalirannoti le lusinghe e l'interesse di ciascheduno ; veleno pessimo del vero amore. Tu e io ci favelliamo qui ora sinceramente ; ma gli altri alla nostra fortuna favellano e non a noi. Ritirare il principe al dovere è cosa dura , ma l' adularlo, senza fatica ».

XVI. » Se questo immenso imperio si potesse , senza una reggente mano , tener bilanciato , da chi potea meglio cominciar la repubblica che da me ? Ma la cosa è ora a termine, che al popol romano non può far meglio, nè la mia vecchiezza , che lasciargli un buon successore , nè la tua giovanezza, che esser buon principe. Sotto Tiberio, Caio e Claudio, noi fummo quasi retaggio d' una famiglia. Siaci ora spezie di libertà l' aver cominciato ad esser eletti. Spente le linee de'Giuli e de' Claudi, la adozione scerrà'l migliore; perchè l'esser nato di principe è dono di fortuna , nè più oltre si considera; ma l'elezione dell'adottare, è liberà; e'l giudizio di molti insegna bene eleggere. Specchiati in Nerone, per molta segueuza di Cesari gonfio, lo cui giogo, non Vindice con la disarmata provincia, non io con una legione , ma la sua bestialità e lussuria ci scosse dal collo ; e fu il primo principe sentenziato. Noi eletti in guerra, e da buoni estimatori ,