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senza aspettar ordine. Credettesi che Capitone, tentato da' Legati a novità, come d' avarizia e libidine sozzo , non acconsentisse : ma gli apponessero tal fellonia , e Galba la corresse; o il fatto, poichè disfar non poteasi, senz' altro cercare, approvasse. L'una e l'altra morte dispiacque ; perchè il principe , già odiato, fa mal ciò che e' fa. Già i liberti potenti vendevano ogni cosa. Li schiavi avidi alle subite occasioni, menavan le mani vedendol vecchio. I difetti della nuova Corte erano i medesimi , ma meno scusati. Al popol, che fa concetto de'principi della presenza e bellezza , avvezzo a veder Nerone giovane le grinze di Galba movevano riso e fastidio.

VIII. Così disposta era tanta moltitudine d' animi in Roma. Quanto alle province , Cluvio Rufo governava la Spagna; bel dicitore: in affari di pace, non di guerra, esercitato. Le Gallie, oltre alla ricordanza di Vindice, ci erano obbligate per lo nuovo dono della cittadinanza romana e tributo alleggerito ; ma le loro città vicine alli eserciti di Germania, rimase addietro , e alcune di confini ristrette , erano da invidia e da ingiuria egualmente percosse. Nelli eserciti germani era superbia e sospetto ( cose pericolosissime in tante forze), per la fresca vittoria, e per aver favorito altri ; lasciarono tardi Nerone ; e Verginio a Galba non corse, forse per torsi l'imperio che i soldati gli offersero , il che fu certo. E della morte di Fonteio Capitone anche quei che non potevan dolersi se ne sdegnavano. Stavansi senza capitano , perchè Verginio , sotto spezie d' amicizia richiamato , e non rimandato ; anzi essere accusato attribuivano a lor difetto.

IX. L' esercito di sopra sprezzava Ordeonio Flacco