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16 | DEGLI ANNALI |
questa astuzia: Fu portato a Britannico da bere senza veleno, e fattogli la credenza, ma troppo caldo; perciò ricusato e raffreddato con acqua, ove era il veleno. Corsegli di fatto per tutte le membra e tolsegli la vece e ’l fiato. Que’ giovani si spaventarono: alcuno ne fuggì; ma gl’intendenti affisaron Nerone. Egli senza levarsi su, fattosi nuovo, disse: „Darsegli quel male, del quale sin da bambino cadeva, e appoco appòco rinverrebbe.„ Quanto Agrippina, che non più d’Ottavia sorella di lui ne sapea, ne rimanesse smarrita, le si lesse nel viso, benchè acconcia, come colei, cui era tolto ogni aiuto; e datone annunzio di sua morte. Ottavia ancora, benchè di anni tenera, imparato aveva a nascondere il dolore, l’amore e ogni affetto. Così dopo un breve silenzio, si tornò all’allegria del mangiare.
XVII. La stessa notte morì Britannico, e fu arso con esequie scarse, e prima provedute. Fu seppellito pure nel Campo di Marte, con pioggia si tempestosa che parvero crucciati gl’Iddii; benchè molti scusassero Nerone, incolpandone, la natura de’ fratelli sempre discordi, e del regno, che non vuol compagnia. Molti scrittori di que’ tempi dicono, aver prima Nerone spesse volte abusato la fanciullezza di Britannico; perciò non può parere affrettata nè cruda quella morte, benchè nelle sagre mense data, senza lasciarlo dalla sorella abbracciare, in su gli occhi al nimico, il quale estinse quel sangue ultimo de’ Claudi, prima da vitupero che da veleno corrotto. Cesare per bando le affrettate esequie scusò con dire: „Che gli antichi usavano levarsi dinanzi agli occhi, e non con le pompe