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DEGLI ANNALI 118

fica conservadore. De’ Tribuni, Granio Silvano, benchè assoluto, s’ammazzò di sua mano; e Stazio Prossimo si tolse il perdono di Cesare con fine stolta. Pompeo, Cornelio Marziale, Flavio Nipote, Stazio Domizio Tribuni, per aver avuto nome, non fatti, di odiar il principe, furon cassi. Mandati in esiglio Nonio Prisco, come amico di Seneca e Glizio Gallo e ne, più bociati che convinti. Antonia lie di Prisco e Egnazia Massimilla di on con essi con gran ricchezze salvate te; e l’ima cosa e l’altra accrebbe lor no scacciati Rufo Crispino, sotto ombra a ma per odio di Nerone, per essere già di Poppea; e Virginio Rufo per lo lome, perchè egli insegnando eloquenza, e Musonio filosofia, si tiravan dietro la gioventù. Date per confino l’isole dell’Arcipelago come in branco a Cluvidieno Quieto, Giulio Agrippa, Blizio Catulino, Pretonio Prisco, Giulio Aitino. Cacciati dell’Italia Cadicia moglie di Scevino e Cesenio Massimo, che d’essere stati rei s’accorsero solo alla pena. Atilla madre di Lucano non fu prosciolta, ma passata.

LXXII. Fatte queste cose, Nerone parlò ai soldati, e donò cinquanta fiorini per uno, e il grano, solito già da loro pagarsi al pregio corrente. Indi chiama il senato a contargli queste quasi gloriose fazioni di guerra; e dona le insegne de’ trionfanti a Petronio Turpiliano, stato Consolo, a Cocceio Nerva eletto Pretore, a Tigellino Prefetto de’ pretoriani. Tigellino e Nerva cotanto innalzò, che, oltre alle immagini trionfali nel Fóro, rizzò loro le statue dinanzi al palagio. Le insegne di Consolo diede a Nin-