Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 1.djvu/84


LIBRO SECONDO 77

e pensando a modo sicuro, perchè i tribuni, e’ centurioni riferiscon cose piacenti più tosto che vere, i liberti ritengono dello schiavo: gli amici adulano, in parlamento, quello che pochi intuonano, gli altri cantano: risolvette quando mangiano, e come non uditi tra loro si discredono, origliarli.

XIII. Esce, fattosi buio, della porta augurale, con un compagno, impellicciato1, non appostato, va per le vie del campo: accostasi a’ padiglioni, e gli giova udir di sè dire a diversi: „Oh che nobile capitano! o che bell’uomo! paziente, piacevole in ogni azione grave o giocosa, tutto amore; ben doverlo tutti; riconoscere in questa battaglia e sacrificar questi cani rompitori della pace alla sua vendetta e gloria„. Accostossi allo steccato uno de’nimici a cavallo, e con voce alta in lingua latina da parte d’Arminio offerse moglie, terreno, e fiorini due e mezzo d’oro il dì durante la guerra a chi passasse in suo campo. Tale affronto raccese l’ira a’ soldati: „Venga il giorno: entro deasi: buono augurio: sì sì, prederemo i terreni, le mogli e’danari de’ Germani.„ Su la terza guardia assaliro il campo senza colpo tirare, non l’avendo trovato a dormire.

XIV. Germanico quella notte sognò di sagrificare, schizzargli di quel sagro sangue nel vestone; e Augusta sua avola porgernegli altro più bello. Con questo, e con gli auguri risposti bene, arringò, mostrando

    tere, l’animo de’ soldati diligentemente si dee cercare. La fidanza e la paura, per lo volto, per le parole, e per li gesti e movimenti si discerne.„

  1. Per parere uno de’ soldati d’aiuto germani, che portano assai pelli.