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298 DEGLI ANNALI

Trasportato all’eccesso agli spettacoli. — XXIX. Favorisce il senato, tra le sue stragi applaude il popolo. XXX Rovina Macrone e sua casa. — XXXI. Per disfarsi di molti nuove colpe s’inventano. — XXXII. Muore Drusilla. Stemperato affanno di Caio. — XXXIII. Divini onori a Drusilla. — XXXIV. Adulazione di Livio Geminio. Il culto di Drusilla ricade in pubblico danno. — XXXV. Lollia Paolina sposata dal principe con mirabil pompa. — XXXVI. Regni donati. — XXXVIII. Agrippa ito in Alessandria: per temerità o incuria di Fiacco Avillio v’incontra de’ torti. — XXXIX. Castigo di Avillio. — XLI. Opere pubbliche intraprese con onore, per leggerezza interrotte. — XLII. Morte e lodi d’Antonia e di Giulio Grecino. Passieno spento per frode dell’erede.

Anno di Roma dccxc Di Cristo 37.

Cons. Gn. Acerbonio Procolo e C. Ponzio Negrino.

An. di Roma dccxci Di Cristo 38.

Cons. M. Aquilio Giuliano e P. Nonio Asprenate.

I. Udito morto Tiberio, tremò Roma d’altro sopraffino artifizio a comun rovina. L’altro dì fattane certa, più rattenuto, più violento scoppiò l’odio, con onta d’aver temuto anco morto il fierissimo tiranno. La plebe nel timore sbardellata, come in giubilo e speme; a gavazzar di gioia, chi grida: „In Tevere Tiberio;„ chi: „Madre terra, inferni Dei, fate loco sol tra gli empj al morto,„ chi: „Uncino e Gemonie alla carogna;„ irati tutti alla fresca atrocità, per la sevizia contro ai condannati,