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16 | DEGLI ANNALI |
tiratolo pe’ capelli all’armi civili, le quali nè procacciar si possono, nè tener per buone vie. Per vendicarsi degli ucciditori del padre, molte cose passato ad Antonio, molte a Lepido; poichè questi marcì di pigrizia, e quegli di sue libidini pagò il fio; che altro rimedio alla discordante patria, che reggerla uno? non re, non dettatore, ma principale nella repubblica. L’imperio terminato con l’Oceano, o lontanissimi fiumi; legioni, vassalli, armate, e tutto bene concatenato; fatto ragione ai cittadini; cortesia a’ collegati; la città bella e magnifica; qualche cosetta per forza, per quiete del resto.„
X. Dicevasi voltando carta: „La paterna pietà, le miserie della repubblica erano le belle scuse; la cupidigia del dominare dessa fu che lo istigò giovinetto privato a sollevar con doni i soldati vecchj, fare un esercito; corrompere al consolo le legioni; infìntosi pompeiano, e strappato con decreto de’ Padri, fasci e pretura: ammazzare Irzio e Pansa, fussesi a buona guerra, o pure Pansa d’avvelenata ferita, e Irzio da’ propri soldati d’ordine di quello, e i loro eserciti occupare; a dispetto del senato farsi console; e l’armi contr’Antonio prese, contr’alla repubblica volgere, fare i cittadini ribelli, con tante spartigioni de’ lor beni; incresciutone eziandio a chi gli ebbe. Le morti di Bruto o di Cassio vadano con Dio: erano nemici del padre; benchè si deano per lo ben pubblico i privati odj lasciare; ma Pompeo sotto spezie di pace e Lepido d’amicizia ingannò egli pure: e Antonio per gli accordi di Taranto e di Brindisi e dalle ingannevoli nozze della sorella allettato, n’ebbe in dota la morte. Abbiamo poi avuto pace sì, ma sanguinosa; le sconfitte di Lollio e di Varo, i ma-