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136 DEGLI ANNALI

trario, s’aguzzino gli accusanti. Basti Germanico privilegiare, che in consiglio dal senato, non in corte da giudice si conosca della sua morte: nel resto vada del pari. Niuno guardi alle lagrime di Druso, niuno al mio dolore, nè a cosa che forse si mentisse di noi.„

XIII. Dati furon per termini due giorni a dirgli contra, sei ad armarsi, tre a difendersi. Fulcinio disse: Che egli aveva con ambizione e avarizia retto la Spagna; peccati vecchi e frivoli, che provati non gli nocevano, purgando i nuovi; nè difesi lo scioglievano dai più gravi. Dopo costui, Serveo, e Veranio e Vitellio con pari caldezza, ma Vitellio con più eloquenza, incolparon Pisone d’avere, per rovinar Germanico e rivoltar lo stato, la feccia de’ soldati con licenze, e insolenze a’ confederati, corrotta in guisa, che padre delle legioni lo dicevano i peggiori; usato, per lo contrario, ogni crudeltade a’ migliori, e spezialmente agli amici e seguaci di Germanico: e lui, per ultimo, avvelenato, stregato, sagrificato egli e Plancina ai dimoni; assalito con arme la repubblica; e, per poterlo accusare, esser convenuto combatterla e vincerlo.

XIV. Non ebbe difesa l’aversi guadagnato i soldati, dato la provincia in mano a pessimi, detto male del generale; il velen solo parve purgato; perchè dicendo gli accusatori, che Pisone, cenando con Germanico, e standogli di sopra1, gli avvelenò la vivanda con le sue mani, non parve veri-

  1. Cum super eum Piso discumberet: Come può essere essendo inferiore? erano tre, e Germanico in mezzo, dice il Lipsio. Non prova, non mi quieta.