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104 DEGLI ANNALI


XLIX. Dedicò a Bacco, Proserpina e Cerere il tempio per boto d’A. Postumio Dettatore, cominciato da Augusto, guasto da tempo o fuoco, accanto al Cerchio maggiore: e quivi pure quel di Flora, ordinato da Lucio e Marco Publicj, Edili: e quel di Iano dal mercato degli erbaggi, che C. Duillio edificò, per la riportata prima vittoria romana in mare, e navale trionfo de’Cartaginesi; e Germanico dedicò alla Speranza quello che Atilio nella medesima guerra botato avea.

L. La legge di stato allungava i denti; e fu accusata Apuleia Varilia, nipote d’una sorella d' Augusto, d’aver beffeggiato lui, Tiberio e la madre: e commesso adulterio 1 con parente di Cesare. Di questo fu rimessa alla legge Giulia; dello sparlato d’Augusto, volle si condannasse; di sè non se ne ricercasse:

    questo nuovo vocabolo, che la nostra città ha trovato al nuovo lusso strabocchevole entratoci pretto veleno alla vita di lei, fondata nella parsimonia e industria; a lei più che mai necessaria ora, che non più che il quarto dei beni stabili rimane a’ privati laici, come mostra il catasto: e camminasi oltre, e nutriscónsi i mendicanti; che provvide san Silvestro Papa toccare ai conventi ricchi. Il che si legge nella lezione sesta del suo Mattutino. Quindi nacque la legge Agraria, e gli Scismi in Germania e Inghilterra, e la storia de’ sacerdoti di Bel in Daniello a’ 14, e l'ira delli Iceni contro a’ sacerdoti del tempio di Claudio in questi Annali nel libro 14.

  1. Alle antiche pene dell’adultéro raccolte dal Lipsio nel 4 sopra quello di Aquilia con Vario Ligure, aggiugni questa che narra Vopisco d’Aureliano imperadore: Fece chinare le vette a due vicini arbori, legare a ciascuna un piè del reo, e lasciarle andare. Sbranossi in due pezzi, e rimaservi suso a mostra per esempio della strettissima congiunzione di marito e moglie disgiunta.